francesco

“O Laerziade generoso, e accorto,

Tempo è, che al tuo figliuol tu ti palesi,

Onde, sterminio meditando ai Proci,

Moviate uniti alla città. Vicina,

Ed accinta a pugnar, tosto m’avrete.

Tacque Minerva, e della verga d’oro

Toccollo. Ed ecco circondargli a un tratto

Belle vesti le membra, e il corpo farsi

Più grande, e più robusto; ecco le guance

Stendersi, e già ricolorarsi in bruno,

E all’azzurro tirar su per lo mento

I peli, che parean d’argento in prima.”


Sono i versi dell’Odissea che descrivono come Minerva appare ad Ulisse, gli restituisce le sue sembianze e gli comanda di scoprirsi a Telemaco.

Francesco, quì ritratto, non é Ulisse ma un disegnatore di moda, amico di mia figlia fin da quando lei viveva ad Arezzo.

La posa é quella delle statue che rappresentano gli eroi greci, immancabilmente prive della lancia.

L’ho fotografato, nel suo atelier,  a S. Maria della Pieve nel 2012.